A Milano, la capitale dell’itanglese, il servizio delle biciclette condivise si chiama BikeMi, e sul sito dedicato la parola bicicletta è assente (si parla solo di bici come sinonimo secondario in fondo, nell’ultima riga) dando per scontato che si chiami servizio di bike sharing. La stessa filosofia adottata sul sito del comune sulla pagina intitolata Bike sharing.
Sulla Wikipedia francese, al contrario di quella italiana, se si cerca bike sharing si viene dirottati alla pagina vélos en libre-service, come si dice in francese, e lo stesso accade per il car sharing che rimanda ad autopartage, così come internet provider è una voce inesistente, perché in francese si dice fournisseur d’accès à Internet.
Ma per fare un confronto tra la situazione degli anglicismi in Francia e in Italia non basta fare qualche esempio, perché si possono scegliere gli esempi favorevoli alle proprie tesi in qualunque direzione, occorre invece fare confronti più sistematici.
Gli anglicismi sono più frequenti in Francia solo in pochi casi
In un curioso articolo dell’Accademia francese, Dominique Fernandez esalta la creatività linguistica italiana e scrive che, anche se siamo un Paese sottomesso agli Stati Uniti (a proposito: in Francia si chiamano EU = États-Unis e non USA come in originale e in italiano), noi diciamo calcio invece di football, campeggio invece di camping (che però in Francia si pronuncia alla francese), panino imbottito invece di sandwich e giro della morte invece di looping.
Queste osservazioni riguardano la frequenza delle parole. Ed è vero: si tratta di esempi in cui gli anglicismi sono preferiti dai francesi, come si evince anche dai grafici Ngram Viewer che, alla faccia di chi nega siano affidabili, funzionano anche nei (non frequenti) casi in cui l’Italia è messa meglio dei Paesi vicini:
È risaputo che in Francia si dica preferibilmente football, e la conferma dei dati del servizio di GoogleBooks arriva anche dalla comparazione tra le frequenze della parola su Le Monde (ricorreva 18.655 volte al 30/5/2017) e su La Stampa (7.846 volte).
Gli esempi fatti dall’Accademia francese sono perciò veri, ma non dimostrano che la situazione da noi sia più rosea, e soprattutto sono vecchi: appartengono al passato. Football, e in generale molta della terminologia calcistica e sportiva (non tutta però) era stata già italianizzata con un certo successo ai tempi del fascismo (la cui politica linguistica fu molto più complessa della semplice messa al bando dei forestierismi, e rappresenta un modello da studiare, oltre che da biasimare in modo chiaro e forte come una via da non ripercorrere). A quell’epoca d’Annunzio inventò la parola tramezzino come alternativa a sandwich, ma purtroppo la creatività linguistica italiana oggi non esiste più e invece di creare alternative alle parole inglesi le importiamo in modo succubo. Infatti, la metà dei neologismi del Nuovo millennio di Zingarelli e Devoto Oli sono in inglese (più precisamente: dalle ricerche grezze sono meno della metà, ma se si aggiungono i derivati semiadattati come whatsappare, downoladare, googleare… superano il 50%). E davanti a questo dato viene da chiedersi quale sia il futuro dell’italiano, se non cambia il vento.
Un confronto all’americana
Ho già pubblicato una comparazione tra francese e italiano, a proposito degli anglicismi, ma voglio aggiungere qualche dato inedito, visto che c’è chi continua a negare che l’italiano sia messo peggio.
Basta cercare sulla Wikipedia francese e italiana gli anglicismi con la lettera A.
VOCE |
ITALIANO |
FRANCESE |
abstract |
voce non esistente |
|
ace (tennis) |
voce esistente |
voce esistente |
access point |
voce esistente |
voce non esistente, esiste invece: point d’accès sans fil |
account |
voce non esistente |
|
account manager |
voce esistente senza alternative |
voce non esistente |
advergame
|
voce esistente |
voce esistente |
adware |
voce esistente |
voce esistente |
aids |
voce non esistente |
|
airbag |
voce esistente |
voce esistente |
aka |
||
all inclusive |
voce esistente |
voce non esistente |
angel investor |
si rimanda all’espressione inglese equivalente business angel (dunque come fosse una voce esistente) | |
antidoping
|
si è reindirizzati all’anglicismo doping |
voce non esistente (in francese antidoping è il nome di un complesso musicale) e la voce doping non esiste: si è reindirizzati a dopage |
antitrust |
voce esistente |
voce definita come anglicismo con rimando alla voce francese droit de la concurrence |
apartheid |
||
assist |
voce esistente |
voce non esistente |
autofocus |
In sintesi: su 17 anglicismi con la A presenti nella Wikipedia italiana, solo 8 esistono anche in quella francese. In generale, a parte il caso di apartheid, tutti gli anglicismi in francese hanno un corrispettivo autoctono, mentre solo 8 di quelli in italiano riportano equivalenti o traduzioni utilizzabili.
Queste percentuali non cambiano se si procede a cercare gli anglicismi con le altre lettere dell’alfabeto. Ma se qualcuno volesse ancora negare l’evidenza e sostenere il contrario, lo invito a fornire un elenco di anglicismi in francese con la A che non esistono in italiano.
Perché queste differenze oggettive?
A fare la differenza non c’è solo la politica linguistica francese e la legge Toubon, c’è anche il fatto che in Francia, come in Spagna, le accademie creano le alternative agli anglicismi, che raccomandano e pubblicizzano.
È interessante dare uno sguardo alle proposte francesi del 2018 (e vedere il video promozionale in proposito):
smartphone (che da noi è a volte spacciato per “prestito di necessità”) è affiancato da mobile multifunction;
net neutrality → neutralité de l’internet;
smart tv → téleviseur connecté;
blockchain → chaîne de blocs;
deep web → toile profonde;
peer-to-peer → pair à pair;
back office → arrière-guichet;
thumbnail → imagette;
e le fake news che da noi circolano come fosse l’unica espressione possibile (notizie false o bufale? Che vergogna! Che parole antiche!) in Francia si sono trasformate anche in infox (info = informazione + faux = falso).
Naturalmente, va detto che non tutte le alternative prodotte hanno successo, alcune funzionano, altre meno. Ma complessivamente il numero e la frequenza degli anglicismi sono arginati, rispetto all’Italia, e anche quando una proposta sostitutiva non entra nell’uso esiste almeno la possibilità dei parlanti di scegliere, che da noi manca.
E allora la libertà è più tutelata dalla legge Toubon, che alcuni vendono come qualcosa che impedisce ai francesi di parlare come vogliono, ma che offre la possibilità di dirlo in francese, o in Italia, dove si fanno circolare solo gli anglicismi?