Se non ne puoi dell’abuso di anglicismi, è arrivato il momento di passare dai lamenti all’azione!
Firma subito anche tu la petizione per tutelare la lingua italiana contro l’abuso dell’inglese!
Un piccolo gruppo di intellettuali, linguisti, scienziati, professori universitari, attori e cittadini ha deciso di unirsi e attivarsi per il bene dell’italiano e di chiedere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di adoperarsi per escludere gli anglicismi dal linguaggio istituzionale e di promuovere una campagna per la promozione del nostro patrimonio linguistico e contro l’abuso dell’inglese.
Troverai la petizione nel collegamento sotto e anche sul sito di suppporto dove ci sono maggiori informazioni.
Unisciti a noi!
Firma e invita tutti a firmare e diffondere questa iniziativa ai propri contatti, chiedendo di firmare e di diffondere…
Il cancelletto (hashtag) che servirà da parola d’ordine in Rete è: #litalianoviva.
Se qualcuno dei tuoi contatti non ha accesso a Internet puoi dirgli di spedire una lettera cartacea con scritto: “Aderisco alla petizione Viva l’italiano #litalianoviva!” che dopo essere stata firmata (e integrata da eventuali commenti o motivazioni) si può inviare a:
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Palazzo del Quirinale, Piazza del Quirinale, 00187 Roma.
Istruzioni per firmare
(come salvare l’italiano in 1 minuto e 5 passi)
■ 1) Vai a questa pagina: https://www.change.org/p/sergio-mattarella-basta-anglicismi-nel-linguaggio-istituzionale-viva-l-italiano-litalianoviva
■ 2) Inserisci nel campo a destra: nome, cognome e indirizzo di posta elettronica (email).
Consiglio: Per il rispetto della tua privatezza (privacy) puoi spuntare: “No. Non voglio sapere se ci sono novità su questa e altre importanti petizioni.” In questo modo non verrai profilato dalla piattaforma che non ti potrà mandare comunicazioni (a parte la conferma della firma).
Puoi scegliere che il tuo nome (solo quello, non il tuo indirizzo di posta) sia visibile a tutti e puoi lasciare un commento; se preferisci rimanere anonimo puoi spuntare la casella: “Non mostrare il mio nome e il mio commento su questa petizione”.
■ 3) Clicca “Firma” ed evita di lasciare contributi (noi non chiediamo nulla).
■ 4) Vai nella casella di posta e cerca il messaggio di Change.org che dovrai confermare (attenzione: potrebbe arrivare nella cartella “Promozioni”).
■ 5) A questo punto la firma si può attivare. Ti arriverà un ultimo messaggio della piattaforma con il ringraziamento dell’avvenuta firma e l’invito a condividere. Vedi tu.
Se hai spuntato l’opzione di non essere contattato non riceverai altre comunicazioni.
I promotori (la pulita dozzina)
Di seguito l’elenco dei promotori (in ordine di adesione) che hanno deciso di “metterci la faccia”.
Antonio Zoppetti: redattore, saggista, insegnante.
“La mia preoccupazione per l’eccessivo aumento dell’inglese
è basata su numeri e statistiche.”
Alternative Agli Anglicismi: https://aaa.italofonia.info/
Sito: https://diciamoloinitaliano.wordpress.com/
Giorgio Cantoni: fondatore del portale Italofonia,
lavora presso una multinazionale informatica californiana (Usa).
“Italiano e inglese: due ingredienti che trovo ottimi separatamente
ma indigesti se mischiati.”
Sito: https://italofonia.info
Fabio Bernieri, in arte Douglas Mortimer: divulgatore, consulente, formatore.
“L’italiano è una lingua raffinata ed elegante:
contaminarla con l’abuso di anglicismi ne corrompe la sua nobile natura. Tuteliamola!”
Sito: https://www.douglasmortimer.it
Canale YouTube: https://www.youtube.com/user/DouglasMortimer74/
Profilo Instagram: https://www.instagram.com/douglas_mortimer_official/
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/douglas.mortimer.ufficiale
Maria Luisa Villa: già professore ordinario di Immunologia, Università degli Studi di Milano, socio corrispondente dell’Accademia della Crusca,
autrice di libri di divulgazione scientifica.
“Conosco altre lingue, ma penso in italiano.”
Luigi Quartapelle: professore di Fisica e Dinamica dei Fluidi.
“Se parliamo in italiano, invece che in ‘itanglese’,
rischiamo di capirci – pensate – persino con tutti gli altri.”
Gabriele Valle: Saggista, traduttore, docente.
“In spagnolo gli anglicismi non sono così numerosi e frequenti come in italiano.
E se seguissimo l’esempio della nostra lingua sorella?”
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/ItalianoUrgente
Sito: http://www.italianourgente.it/
Corrado d’Elia: attore, regista, autore.
“Difendiamo la lingua italiana, il nostro più grande patrimonio!”
Sito: http://corradodelia.it/corrado-d-elia
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/corradodelia1
Canale YouTube: https://www.youtube.com/user/cdlibero/videos
Giorgio Comaschi: attore, scrittore, giornalista.
“Di dove sei? E allora parla come sai!”
Sito: http://www.giorgiocomaschi.it/
Pagina Facebook; https://www.facebook.com/gcomaschi
Profilo Instagram: giorgiocomaschi6269
Canale YouTube: Giorgio Comaschi
Graziella Tonon: poetessa, già ordinario di Urbanistica.
“Ogni parola che cede il passo all’inglese veicolare è una possibilità in meno che abbiamo: è una parte di noi, della nostra storia e della nostra identità che se ne va.”
Giancarlo Consonni, poeta, prof. emerito di Urbanistica.
“Come scriveva Ludovico di Breme nel 1819,
quanto più una lingua è ‘ricca, gentile, flessuosa, urbana’ tanto più elevato è il suo contenuto di civiltà: è questo legame che va preservato e coltivato.”
Piero Bevilacqua: storico, scrittore,
già ordinario di storia contemporanea all’Università La Sapienza di Roma.
“Dobbiamo criticare aspramente l’attuale servilismo da popolo colonizzato
che svaluta la nostra lingua, cultura e civiltà.”
Giorgio Kadmo Pagano: artista e teorico dell’arte,
architetto, giornalista ed esperto di Economia linguistica.
“La corruzione linguistica è più dannosa di quella economica, dobbiamo decolonizzare l’Italia.”
Siti: www.kadmo.eu;
www.era.ong.
Unisciti a noi subito:
basta firmare per fermare (l’inglese) e basta diffondere per difendere (l’italiano)!
Non farai un favore a noi ma alla lingua italiana!
GRAZIE!
Abbiamo aperto un canale YouTube!
Ecco i primi video
Il passero single
L’inferno dell’itanglese di Corrado d’Elia
O darling ciao!
Gli strali di Giorgio Comaschi
Metti la faccia anche tu!
Mandaci un video di massimo trenta secondi in cui spieghi perché hai firmato, perché aderisci o quello che vuoi. I più belli saranno pubblicati sul Tubo!
Questo è il nostro “gagliardino” (banner), il nostro logo con il motto (slogan) e il cancelletto (hashtag) #litalianoviva che invitiamo tutti a copiare, a diffondere, a pubblicare sulle pagine in Rete con il collegamento (link) a questa pagina, al sito di supporto o direttamente a quella della petizione.
Formato gigante: 879 x 245
Grande: 600 x 290
Medio: 300 x 145
Piccolo: 200 x 96
Microscopico: 150 x 72
Firmato e condiviso su twtter ^_^ (sono bannato da facebook, quindi ho solo quel social)
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Sei cosa? sei interdetto da facebook? non ho capito bene.
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Qualche anno fa facebook ha deciso di fare la figura di quello che ci tiene alla sicurezza, così ha deciso di non accettare più pseudonimi, che chissà chi c’è dietro. “Lucius Etruscus” non andava più bene, così un giorno ha bloccato il mio account, cancellando 8 anni di interazioni sociali, messaggi, foto, video, recensioni, scritti e mille altre cose, e mi ha scritto in modo ricattatorio: se rivuoi tutto, devi mandare una foto della tua carta d’identità e cambiare il tuo nome usando quello vero, non lo pseudonimo.
Siccome solo un pubblico ufficiale italiano può chiedermi di esibire un documento, non un sito di cazzeggio che fa i miliardi eludendo le tasse, ho preferito approfittarne per lasciare tutto in sospeso e “cambiare vita”, abbandonando la negatività dei passanti molesti, polemici a prescindere e odiatori vari 😉
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Vero, è stata una mossa antipaticissima quella di FB di chiedere i documenti, ma io volevo solo punzecchiarti per aver usato “bannare” sotto a un post che tratta un particolare argomento.
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Alla fine “bannare” non è un anglicismo che viola le nostre regole ortografiche e fonetiche, insomma non è diverso da “filmare”, e si mimetizza perfettamente, non mi pare un problema. Diverso è il caso per es. di computerizzare, chattare, downloadare che sono ibridi che non sono assimilabili. Anche “post” tutto sommato non è così grave, anche se non termina in vocale. Ma il punto è che a essere “grave” non è un anglicismo o più, è il loro numero: complessavimente per numero, frequenza, penetrazione stanno snaturando la nostra lingua, a lcontrario d quanto avviene con tutti gli altri forestierismi il cui numero è contenuto in percentali fisiologiche e non allarmanti.
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aaahahh scusa, non avevo colto. Allora sono stato “bandito” ^_^
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@Lucius Etruscus, che bella sorpresa scoprire dal tuo profilo Twitter che sei un esperto di “gialli”. Mi permetto allora di suggerirti , perché ha a che fare con, Spie. Radici di un paradigma indiziario
Fai clic per accedere a nl_14_libri_link_ginzburg.pdf
Carla
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“Esperto” è un concetto molto lontano da me: sono un semplice appassionato. Il testo che hai inviato è meraviglioso e sorprendente, mi stupisce non sia più famoso fra gli appassionati di giallo. Purtroppo i generi troppo spesso si trasformano in ghetti culturali, e ognuno è chiuso nel suo mondo non pensando che tutto sia collegato, come brillantemente spiega il saggio che invii. Quel metodo indiziario che rappresenta le radici del genere giallo viene di solito fatto risalire al Dupin di Poe, poi migliorato e reso celebre da Conan Doyle, l’idea che sia un’idea antica quanto l’uomo temo non sia sospettato, così come le sue declinazioni artistico-psicologiche.
Ti ringrazio di cuore della splendida lettura 😉
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[…] una petizione (Viva l’Italiano!) da indirizzare al presidente della Repubblica.La lettura del blog di Antonio come del sito promotore della petizione è calorosamente consigliata a tutti coloro che a vario […]
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l’inglese è la lingua internazionale, saper parlare inglese è importante, se parli inglese ti arricchisci, cioè oltre al meraviglioso ed unico Italiano se parli correntemente un’altra lingua sei più ricco, MA se utilizzi degli anglicismi solo per sentirti fico, ti stai impoverendo drammaticamente…
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Sono d’accordo che mischiare italiano e inglese porta all’itanglese. Non sono così d’accordo che l’inglese sia la lingua internazionale: è la lingua madre di alcuni Paesi che stanno cercando di imporla a tutto il mondo. Non darei così per scontato che debba essere per forza così.
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gli americani lo chiamano TOPO
i francesi lo chiamano TOPO
gli spagnoli lo chiamano TOPO
Perché noi lo chiamiamo MOUSE??? e non TOPO
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[…] Zop ne ha parlato: qui […]
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Lodevole iniziativa ma l’astag secondo me andrebbe rivisto perché quello ideato sembra:
” # l’italia-no-viva
………
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